WELFARE MANAGER

Nelle organizzazioni sempre più orientate al benessere aziendale e al benessere dei dipendenti, dove maggiore è la sensibilità legata alla responsabilità sociale d’impresa, inizia ad emergere sempre di più la figura del welfare manager.

Il welfare manager è un professionista che all’interno dell’organizzazione lavora nell’ambito dei servizi alle persone e delle risorse umane, al fine di migliorare la qualità di vita del personale sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello dei servizi messi a disposizione, in funzione di quel benessere organizzativo che rappresenta un fattore strategico e cruciale per garantire benefici all’organizzazione in termini di produttività.

Nello specifico, il welfare manager aziendale si occupa: di definire le linee guida generali della politica di welfare aziendale, confrontandosi con il top management e con il dipartimento Risorse umane; definire il budget annuale delle singole iniziative; svolgere un’analisi socio-demografica della popolazione aziendale determinandone aspettative, bisogni e percezioni con specifiche indagini; effettuare lo scouting del mercato dei fornitori e stringere accordi di partnership; definire i piani di comunicazione integrata per la promozione delle iniziative realizzate; sviluppare, progettare, gestire i servizi e le relazioni con clienti interni e fornitori.
Il welfare manager lavora in team con altre direzioni aziendali, tipicamente le figure professionali con cui hanno più frequenti collaborazioni sono il Responsabile HR, il Responsabile delle Relazioni sindacali, il CSR manager.

Questa nuova figura è particolarmente abile nella comunicazione, nella gestione delle pratiche, nella risoluzione dei problemi, nella valutazione delle informazioni a propria disposizione da distribuire ai dipendenti. Un’altra competenza necessaria a ottenere il successo in tale ambito lavorativo è quella di conoscere le norme e i regolamenti.

Attualmente queste figure sono molto diffuse nelle multinazionali, soprattutto di matrice anglosassone, nelle aziende farmaceutiche, nel mondo ICT, nelle banche e nelle assicurazioni.
L’auspicio è che tale figura possa trovare sempre più spazio non solo nelle grandi aziende, ma soprattutto all’interno delle PMI, dove la crisi si combatte anche con l’assunzione di manager qualificati e innovativi, al fine di dare valore aggiunto al proprio business ed emergere rispetto ai concorrenti.
Se un’azienda vuole migliorare la propria presenza sul mercato, oggi deve investire nella ricerca di soluzioni innovative nella gestione delle risorse umane attraverso azioni finalizzate a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare dei propri dipendenti. La scelta di investire nel
miglioramento del rapporto con propri dipendenti sembra essere ormai prioritaria, a prescindere dagli obiettivi che un’impresa si pone, dalla sua collocazione geografica o dalle dimensioni.

Pensiamo, dunque, al welfare manager come il futuro delle PMI, una figura multifunzionale che opera per offrire organizzazione, servizi e maggiore benessere nell’ambiente di lavoro a vantaggio della produttività.